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Bonus ristrutturazioni: novità 2018 e guida pratica.

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La Legge di Bilancio 2018 contiene diversi bonus o incentivi a favore di coloro che effettuano determinati lavori o acquisti relativi alla casa. Si tratta soprattutto di agevolazioni fiscali finalizzate, nel loro insieme, a ridurre il fabbisogno energetico, ad esempio aumentando l’isolamento termico degli edifici (quindi riducendo la dispersione di calore, nei mesi freddi, e aumentando la protezione dal caldo, nei mesi estivi). Altri bonus hanno l’obiettivo di stimolare degli interventi a favore della sicurezza (riduzione del rischio sismico, costruzione di scale antincendio), dell’ammodernamento gli edifici e della cura del verde.

 

Il bonus ristrutturazioni nel 2018 così come per le spese sostenute nel 2017 viene concesso per un massimo di spesa di 96.000 euro ad unità immobiliare e il rimborso della spesa sostenuta avverrà a rate e per 10 anni.

 

Come funziona?
Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 e fino al 31 dicembre 2018 è possibile beneficiare del bonus ristrutturazioni, ovvero della detrazione fiscale del 50% ed entro il limite di 96.000 euro di spesa.
La detrazione per i lavori di ristrutturazione è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86, in cui è prevista la possibilità di detrarre in via ordinaria il 36% delle spese sostenute fino a 48.000 euro.
Visto l’aumento al 50% prorogato fino al 31 dicembre 2018 è bene iniziare ad informarsi su come funziona il bonus per i lavori di ristrutturazione edilizia, di modo da sfruttare tutti i vantaggi previsti dalla legge.

 

Quali sono i lavori di ristrutturazione che possono beneficiare dello sconto fiscale nel 2018?
Ci sono una varietà di interventi sulla casa ammessi alla detrazione IRPEF prevista dal Bonus, come lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, opere di restauro, di risanamento conservativo, fino alle ristrutturazioni edilizie realizzate sia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale (appartamenti, case rurali, ville, pertinenze, ecc…), sia sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Si potranno, ad esempio, effettuare lavori di ristrutturazione o rifacimento di scale (esterne, interne o di sicurezza), rampe, recinzioni; installazione di ascensori; sostituzione infissi; realizzazione o rifacimento di bagni e servizi igienici, ecc.

 

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Fonte dell'articolo © GuidaEdilizia.it